Coimbra April 2014 Italian 0:12Il protocollo è nato dalla seguente questione: 0:16in un determinato momento della mia vita professionale, 0:20ho sentito molto forte la necessità di provare ad aiutare a cambiare questa idea 0:29per cui la neurologia è una specialità medica fatta da brillanti diagnostici, 0:36ma senza nessun trattamento effettivo, disponibile per le malattie neurologiche; 0:41ed è così che è considerata nell’ambiente medico: una specialità di brillanti diagnostici 0:49ma senza nessun trattamento effettivo. 0:52Quando ho finito un periodo di training clinico a Miami (USA), presso il Jackson Memorial Hospital, 1:03sono tornato a San Paolo con l'obiettivo di specializzarmi 1:06e di iniziare a fare ricerche usando animali da laboratorio 1:12e creando modelli di malattie neurologiche in ratti, con l’obiettivo di testare 1:21nuove possibilità di diagnosi. 1:23Durante l’attività di ricerca, sei obbligato ad avere conoscenze all’avanguardia, 1:38non si può semplicemente leggere un libro di neurologia che ha informazioni di 5 o 10 anni fa; 1:46si è obbligati a sapere cosa è stato pubblicato la settimana scorsa 1:51a proposito della ricerca che si sta facendo. 1:57E questo è stato il nostro obiettivo. 2:02Avendo delle quantità enormi di pubblicazioni che non sono state pubblicate nei libri di testo, 2:08ci siamo chiesti perché queste informazioni non sono applicate nella pratica clinica; 2:15e a volte sono informazioni davvero semplici. 2:18Poco alla volta ci siamo convinti che, 2:27molte cose che darebbero un grande beneficio ai pazienti, 2:33non sono discusse nei congressi di medicina e non vengono messe sui libri di testo, 2:41semplicemente perché possono ridurre il consumo di medicine, 2:47soprattutto quando queste medicine sono costose. 2:53In un determinato momento ci eravamo convinti che la vitamina D 3:02stimolasse la produzione di parecchie sostanze neurorigenerative 3:10nel cervello degli adulti, dei bambini, degli embrioni, dei feti. Ed è estremamente importante, 3:20tanto per lo sviluppo, quanto per le funzioni del sistema nervoso (stessa cosa nel sistema nervoso di un adulto). 3:30Queste conoscenze non sono disponibili sui libri di medicina 3:34e la maggior parte dei dottori non sono a conoscenza dell’importanza di questo ormone, 3:40che non è una vitamina, è un ormone 3:42che induce alla formazione di sostanze rigenerative del sistema nervoso. 3:47E noi abbiamo iniziato, per questo motivo 3:50a somministrare vitamina D alle persone che avevano malattie neurodegenerative 3:56e abbiamo fatto attenzione ai pazienti con Parkinson 4:03e abbiamo iniziato a dare vitamina D in dosi fisiologicamente realistiche. 4:10È importante che si dica che la dose giornaliera che è raccomandata oggi, internazionalmente, 4:20non esclude nessun paziente dalla carenza di vitamina D, 4:27è una dose irrisoria, molto sotto la dose fisiologica. 4:32E allora, quando abbiamo iniziato a dare la dose fisiologica, che è la dose di 10.000 unità giornaliere, 4:39cioè la dose che si produce con pochi minuti di esposizione solare, ossia, 4:44se hai addosso canottiera e bermuda, con le gambe e le braccia esposte al sole, 4:53produrrai in 20 minuti, se hai la pelle chiara e se sei giovane, 10.000 unità di vitamina D al giorno. 5:04Allora, 10.000 è una dose fisiologica, non è una super dose. 5:08Però la maggior parte dei dottori considerano questa dose potenzialmente tossica. 5:16E questi dottori affermano che oggi la dose raccomandata è di 600 unità internazionali. 5:32Allora, raccomandata 600 UI, 5:34ma se una persone si espone al sole per 20 minuti, produce 10.000 unità! 5:43Allora, esiste una differenza evidente tra la pratica medica e le conoscenze scientifiche. 5:51Allora, iniziamo a dare 10.000 unità alle persone con malattie neuro degenerative, 5:57e ricordo un paziente con Parkinson, che ha ricevuto 10.000 di vitamina D, 6:05quando è ritornato per la seconda visita, dopo 3 mesi (prendendo 10.000 ui di vitamina D al giorno) 6:13aveva una lesione di vitiligine sul viso 6:19che era diminuita tanto in pochi mesi di somministrazione di 10.000 UI. 6:32Questo ci ha portato a cercare informazioni nella letteratura medica 6:37in relazione agli effetti della vitamina D nel sistema immunologico. 6:41Siamo rimasti sorpresi per l’enorme quantità di pubblicazioni che erano disponibili già nel 2001-2002. 6:57In base a questo primo risultato, abbiamo iniziato a dare 10.000 unità di vitamina D ai pazienti 7:04con sclerosi multipla, che è la malattia autoimmune più comune in neurologia 7:11e quella che ha gli effetti più devastanti tra i pazienti neurologici. 7:17Siamo rimasti sorpresi nel vedere quanto questi pazienti siano migliorati. 7:23E questo è stato il punto di partenza, nell'attribuire un grande valore alla vitamina D 7:35nel trattamento di malattie autoimmunitarie. 7:37Oggi noi siamo assolutamente convinti, assieme alla comunità scientifica che si occupa 7:48della ricerca sulla vitamina D, che studia gli effetti della vitamina D nel sistema immunologico: 7:54la vitamina D è il maggior regolatore dell’attività del sistema immunologico 8:03e modifica il funzionamento di approssimativamente 4.500 geni 8:12in ogni cellula del sistema immunitario. È una sostanza senza eguali. 8:21Faccio un confronto 8:23per spiegare cosa intendo con 4.500 geni che sono regolati nella loro attività dalla vitamina D. 8:36Immagina un grattacielo dove sono presenti tante sale commerciali. Immagina che 8:454.500 porte all’interno di questo grattacielo possono essere aperte o chiuse da un'unica chiave. 8:55Allora dovete confrontare il grattacielo con ognuna delle cellule del sistema immunologico 9:02e la chiave è la vitamina D. 9:05Quando manca la vitamina D, l’ammalato non riesce a regolare, ossia aprire o chiudere, 9:13stimolare o ridurre l’attività di 4.500 funzioni biologiche all’interno delle cellule del sistema immunologico. 9:23La mancanza di questa sostanza rappresenta un disastro per il sistema immunologico! 9:37Gli elementi che compongono il trattamento, in realtà si riassumono in un'unico elemento, che è la vitamina D. 9:48Le persone che hanno malattie autoimmunitarie, secondo quello che è stato pubblicato nella letteratura scientifica 9:58inerente a questo argomento, queste persone hanno una resistenza parziale agli effetti della vitamina D; 10:08e questa viene ereditata geneticamente dal padre, dalla madre o da entrambi. 10:15Questa resistenza riguarda gli effetti immuno-modulatori della vitamina D, ed è una resistenza parziale e non completa. 10:24E questo è il motivo per il quale queste persone sono soggette a sviluppare malattie autoimmunitarie. 10:31Allora il grande elemento, forse l’unico (forse gli altri sono responsabili per il 5% dei risultati) 10:42ma il 95% dei risultati che abbiamo ottenuto nel controllo di malattie autoimmuni, 10:48in modo particolare nel controllo della sclerosi multipla, gli effetti sono dovuti, al 95%, alla vitamina D. 11:03E noi abbiamo bisogno di dare dosi molto elevate di vitamina D per ottenere un controllo completo della malattia. 11:12Queste dosi non sono uguali per tutti i pazienti, sono specifiche per ogni paziente 11:24e sono aggiustate in base al grado di resistenza che ogni persona portatrice di una malattia autoimmunitaria 11:33ha per la vitamina D (al grado di resistenza che possiede in relazione agli effetti della vitamina D). 11:41Quello che abbiamo fatto è sviluppare un metodo per aggiustare le dosi giornaliere individuali per ogni paziente, 11:51ed è fatto attraverso esami di laboratorio. 11:55Si raccolgono esami di laboratorio prima del trattamento, 12:00dopo di che si danno delle dosi già stabilite di vitamina D; e dopo almeno 2 mesi, 12:09che è il tempo necessario per aumentare e stabilizzare il livello di vitamina D nel sangue dei pazienti. 12:19Dopo 2 mesi si rifanno questi esami e si confrontano i risultati ottenuti prima e dopo il trattamento. 12:31Attraverso questo confronto riusciamo ad aggiustare la dose individuale per un determinato paziente. 12:38E dopo 2 mesi che abbiamo aggiustato, otteniamo 12:44l’effetto completo, che significa, nella pratica, ottenere lo stato di soppressione dell’attività della malattia. 12:55La malattia rimane soppressa dopo 2 mesi, dopo l’aggiustamento della dose giornaliera. 13:09Dunque, al momento stiamo lavorando con 5 medici che ci aiutano qui in clinica. Personalmente, io ho già visitato circa 1300 pazienti. 13:28Nella clinica, contando i medici che lavorano con noi da circa 1 anno, 1 anno e mezzo, in totale sono stati visitati 2500 pazienti 13:42e stiamo anche formando medici che lavorano all'estero. 13:49Ne esiste uno in Argentina, che lavora già con il nostro protocollo, e anche in varie città del Brasile. 13:58Questi medici stanno visitando centinaia di pazienti ciascuno. 14:04Allora ti posso dire che qui alla clinica abbiamo circa 2500 portatori di sclerosi multipla, 14:14stiamo parlando solo di questa malattia. Se parliamo anche delle altre malattie autoimmunitarie, certamente 14:25siamo passati a 3000 pazienti, ma parlando solo della sclerosi multipla, sono 2500 pazienti. 14:34Questo numero può ancora essere molto maggiore, 14:36considerato che non calcoliamo quei pazienti che sono stati visitati 14:40da 10 o 12 medici che lavorano in altre capitali del Brasile 14:46dopo aver fatto il trattamento qui. 14:48Ognuno deve aver visitato più di un centinaio di pazienti, 14:55allora questo numero ha raggiunto sicuramente migliaia di pazienti visitati 15:00e inoltre stiamo ricevendo pazienti dall'estero da vari Paesi. 15:05Questo è un fenomeno di internet, dei giorni nostri, le persone creano gruppi 15:12e questo in un certo senso è buono, perché i pazienti entrano in contatto gli uni con gli altri, 15:23per scambiare esperienze che hanno avuto con i diversi trattamenti. 15:31E questo ha creato un fenomeno propro dei nostri giorni. 15:34Oggi, la grande maggioranza dei pazienti ci cerca dopo aver avuto accesso a internet. 15:43Abbiamo un paziente, che tu hai anche intervistato, si chiama Daniel Cunha, è un giornalista 15:50che ha raggiunto la svolta (“alta”) nella nostra clinica, è un ex portatore di sclerosi multipla, questo è una cosa importante che si dica. 15:59Perché dopo che riusciamo ad aggiustare il trattamento, cioè, la dose del paziente 16:05e comprovare che in due risonanze consecutive intervallate di 1 anno, cioè separate da 1 anno di intervallo, 16:18non si è avuta nessuna comparsa di nuove lesione, possono sparire lesioni recenti, ma non esiste nessuna lesione in attività, 16:29allora quando riusciamo a dimostrare questo e il paziente presenta miglioramenti, 16:36se lui non ha danni più vecchi, torna ad avere una vita normale, 16:41alla fine dei due anni di trattamento, durante il quale facciamo 3 o 4 visite, 16:55alla fine di questo periodo di due anni di trattamento, il paziente raggiunge la "svolta", 16:59bisogna mantenere la dose di vitamina D con le precauzioni necessarie per non provocare intossicazione, 17:09ma bisogna mantenere la dose di vitamina D e raccomandiamo che il paziente torni due anni dopo per una rivalutazione, 17:15poi, dopo cinque anni per una nuova rivalutazione. 17:19Noi non sappiamo ancora per quanto tempo il paziente ha bisogno di mantenere questa dose elevata di vitamina D 17:26e per adesso il trattamento è a tempo indeterminato, chiedendo che i pazienti facciano questa rivalutazione 17:34dopo due e cinque anni e forse in questo periodo riusciremo a stabilire 17:42un criterio per sapere se loro possono diminuire la dose e quali di loro devono continuare, 17:50ma in questo momento il trattamento si mantiene per tempo indeterminato. 18:01Approssimativamente nel 95% dei pazienti con sclerosi multipla, la malattia si mantiene in remissione permanente. 18:13Mentre loro mantengono questa dose elevata, la malattia si mantiene inattiva, 18:24senza segnali, né clinici né di laboratorio, di nuove lesioni. 18:30Il 5% dei pazienti ottiene un risultato appena parziale, significa che ottengono miglioramenti, 18:42ma non hanno la remissione completa dell’attività della malattia. 18:49Noi, in questo momento, stiamo studiando quali siano le ragioni che portano questo 5% a non raggiungere 19:01la remissione completa della sclerosi multipla e siamo arrivati a due fattori fondamentali: 19:10il principale di questi è il mantenimento di uno stress emotivo elevatissimo, molto alto. 19:20Noi sappiamo oggi che lo stress emotivo può minare seriamente il risultato di questo trattamento. 19:28L'altro fattore che può pregiudicare il risultato di questo trattamento è l'abitudine di fumare: 19:35il tabagismo pregiudica molto il risultato del trattamento con la vitamina D, 19:44ma questo non è un fattore da mettere in relazione specificamente alla vitamina D, 19:49esistono informazioni nella letteratura medica che dicono che l’abitudine di fumare accelera la progressione della sclerosi multipla, 19:58anche se il paziente è sotto il trattamento tradizionale. 20:02Quando parlo di 95%, sono quei pazienti che non fanno qualche altro tipo di trattamento, se non la dose elevata di vitamina D, 20:16associata a una dieta e idratazione abbondante, che sono necessarie per evitare gli effetti collaterali. 20:25A parte questo, può darsi che le infezione continue, come le infezione delle vie urinarie, 20:35nei pazienti che prima di iniziare questo trattamento già soffrivano di una serie 20:41di problemi della funzione della vescica, della funzione urinaria, 20:48che sviluppano facilmente infezioni urinarie continue, 20:54noi sappiamo anche che queste infezioni urinarie continue possono ridurre gli effetti immunomodulatori della vitamina D. 21:05Io parlo di effetti immunomodulatori, perchè la vitamina D non sopprime l’attività del sistema immunitario. 21:15Oggi, noi sappiamo, per conoscenze consolidate, che la vitamina D sopprime specificamente il tipo di reazione immunologica, 21:28non fisiologica, aberrante, che è conosciuta con la sigla "TH17", 21:38che è la reazione immunologica che provoca le malattie autoimmuni. 21:45Quindi, tutte le malattie autoimmuni, tutta l’aggressione del sistema immunitario contro il proprio organismo 21:53sono provocate da un tipo di reazione che non è normale, non è fisiologica, è abberante e si chiama "TH17". 22:01La vitamina D è l'unica sostanza, almeno per la mia conoscenza, 22:07che è capace selettivamente di inibire questa reazione, senza pregiudicare le altre reazioni del sistema immunitario. 22:15Anzi, la vitamina D potenzia la capacità del sistema immunitario di reagire contro i virus, contro i batteri, come il bacillo della tubercolosi. 22:28La capacità del nostro sistema immunitario di reagire contro questi microrganismi 22:35è potenziata dalla somministrazione di vitamina D. 22:41È già conoscenza consolidata nella comunità scientifica, che i portatori di tubercolosi hanno bisogno 22:55di essere supplementati con vitamina D, affinché gli effetti antitubercolari diventino più efficaci. 23:03Inoltre, si sa che i pazienti, per esempio, portatori di HIV oppure portatori di epatite C, hanno bisogno di essere integrati 23:14con dosi efficaci, e non le dosi giornaliere internazionalmente "raccomandate", 23:22ma di una dose fisiologica di 10.000 unità al giorno, cosi che il virus dell'epatite C non provochi troppi danni al fegato, 23:36come accadrebbe se ci fosse una carenza di vitamina D. 23:40Lo stesso succede per gli altri esempi dell'HIV e della tubercolosi. 23:54Si, la malattia di Crohn, le malattie infiammatorie intestinali, che includono la rettocolite ulcerosa 24:04sono malattie di cui noi siamo riusciti ad avere il controllo completo, utilizzando lo stesso protocollo di trattamento. 24:17E' importante la sua domanda, perché l'uso della vitamina D nel trattamento delle malattie autoimmuni 24:26non è diretto a una malattia o a un'altra, ma è diretto alla regolazione del sistema immunitario. Per esempio: 24:37sotto l'effetto della vitamina D, il sistema immunitario aumenta la quantità di un tipo di cellule 24:48che sono prodotte dal sistema immunitario con l’obiettivo di mantenerlo regolato. 24:53Queste sono chiamate "linfociti T regolatori" e la quantità di queste cellule aumenta molto sotto l'effetto della vitamina D. 25:04Contemporaneamente, la reazione TH17, che è una reazione anormale, non fisiologica, 25:12aberrante, è selettivamente inibita dalla vitamina D. 25:16Queste 2 cose sono importantissime per il controllo di qualsiasi malattia autoimmune. 25:23Queste malattie autoimmuni che hai menzionato come le infiammazioni intestinali, la malattia di Crohn e la rettocolite ulcerosa, 25:35sono casi che abbiamo trattato e che hanno risposto in forma completa. 25:44Il paziente vive completamente libero dalle manifestazioni della malattia e mantiene una vita normale, 25:50ma bisogna anche continuare la dieta di cui ho parlato prima. Non può ingerire latticini, 25:58oppure nessun alimento integralmente costituito dal latte e deve mantenere anche un'idratazione di almeno 2,5 litri d'acqua al giorno. 26:12Ripeto, le malattie autoimmuni che hai menzionato, finora tutti i casi, 26:19che non sono tanti come i casi della sclerosi multipla, ma sono comunque decine di casi, 26:26tutti hanno risposto in modo completo, senza subire gli effetti della vitamina D in dosi elevate. 26:42Questa domanda, in relazione agli studi in doppio cieco, è molto importante perché non si possono randomizzare errori metabolici. 27:00Quello che voglio dire è che se c'è una persona che che ha un problema metabolico diagnosticato tramite laboratorio, 27:09per esempio: una persona con ipotiroidismo (carenza di ormoni della tiroide), 27:16che è potenzialmente letale e può provocare danni alla salute della persona, se non viene corretta. 27:27Altro esempio è il diabete di tipo 1, in bambini che non producono insulina, 27:37io sono obbligato a correggere questo deficit e devo somministrare insulina. 27:45Allora, in queste circostanze, quando il paziente ha un problema metabolico, una carenza, 27:51una resistenza acquisita in forma ereditaria, in relazione a un ormone o a una vitamina, io sono obbligato a correggere. 28:05Se io non correggo, commetto un errore di negligenza medica. 28:09Allora, quando tu stai parlando di uno studio in doppio ciecorandomizzato, tu mi stai dicendo 28:15che io devo avere un gruppo di pazienti che saranno trattati, per esempio, con elevate dosi di vitamina D 28:24e un gruppo di pazienti che riceveranno un placebo; 28:28e i medici e i pazienti coinvolti in questo studio non sono a conoscenza 28:33di quali pazienti ricevono la vitamina D e quali pazienti ricevono il placebo. 28:40Molto bene, io non potrei fare questi studi ai bambini con diabete, per esempio. 28:48Mai abbiamo fatto uno studio in doppio cieco randomizzato per sapere 28:55se l’insulina è adatta ai bambini con diabete. Mai l'abbiamo fatto e mai lo faremo. 29:00La stessa cosa succede con persone che hanno l’ipotiroidismo, perché siamo obbligati a dare una cura. 29:08Non sarà mai fatto uno studio in doppio cieco randomizzato, dove un gruppo riceverà l’ormone della tiroide e l’altro un placebo. 29:17La stessa cosa accade per la carenza di vitamina D. 29:21Una carenza di vitamina B12 può provocare una malattia neurologica devastante che distrugge il midollo spinale, 29:30per cui non si può lasciare una persona con carenza di vitamina B12, senza trattamento, perché sarei negligente. 29:41Non si può lasciare una persona con la pellagra, che ha una carenza di niacina (la vitamina B3), perché può causare diarrea, 29:59dermatite e anche la morte. Allora, queste persone non si possono lasciare con una carenza. 30:11Se io faccio uno studio in doppio cieco randomizzato, sarò negligente con il 50% dei pazienti. 30:20Il gruppo placebo sarà vittima di negligenza medica. 30:25Questo è un concetto molto importante, 30:28perché oggi si cerca di dire alla classe medica che qualsiasi risultato pubblicato nella letteratura 30:36non deve essere considerato se non è stato il risultato di uno studio in doppio ciecorandomizzato. 30:42Questo è un grande errore. 30:45Persone con carenza di vitamina D o con resistenza agli effetti biologici della vitamina D, 30:53per loro questa carenza deve essere corretta e questa resistenza deve essere compensata con dosi più elevate, 31:01che siano in grado di ripristinare in questo individuo tutti gli effetti biologici della vitamina D. 31:07Allora, non abbiamo nessun studio in doppio ciecorandomizzato e non lo faremo con nessun paziente, 31:15perché esistono due grandi principi base della pratica medica, che vengono insegnati in tutte le scuole del mondo occidentale. 31:32Il primo principio dice di non peggiorare la situazione, non fare male, 31:41non agire sul tuo paziente in una forma che peggiori la sua situazione clinica. 31:49E il secondo principio dice che il paziente deve ricevere tutti i benefici possibili. 31:58Allora, se io lasciassi un paziente con deficienza di vitamina D, 32:03sapendo che la vitamina D è un grande immunomodulatore, forse la sostanza più potente immunomodulatrice che esista in natura, 32:16un paziente che ha una malattia autoimmunitaria e ha il sistema immunologico non regolato 32:23e produce una reazione immunologica aberrante, non fisiologica, chiamata TH17, 32:31se io lascio questo paziente con una deficienza dell’unica sostanza che selettivamente, in una forma potente, 32:37è capace di inibire questa reazione TH17, producendo linfociti regolatori, io sarò negligente nei confronti di questa persona. 32:47Allora, io non farò mai uno studio in doppio cieco randomizzato usando vitamina D e placebo 32:57in persone che hanno malattie autoimmunitarie. Perché? Perché non farei queste cose con mia figlia, 33:02con mia moglie e neanche con i miei pazienti. 33:13Noi abbiamo iniziato a usare la vitamina D nel trattamento delle malattie autoimmunitarie nell'interesse del paziente. 33:21Il nostro obiettivo non era la ricerca, non era convincere qualcuno, 33:27ma è stato semplicemente esaudire il 2° principio basico della pratica medica: 33:32beneficiare in modo ottimale il paziente 33:37ossia, se il paziente ha una deficienza di un immunoregolatore potente, conosciuto e documentato, 33:43dobbiamo correggere questa carenza, 33:45se ha una resistenza, dobbiamo aumentare la dose in modo che possa compensare questa carenza. 33:54Allora, abbiamo accumulato molti dati lungo questo periodo e abbiamo acquisito esperienza nell’aggiustare le dosi per questi pazienti. 34:08Abbiamo pubblicato dati preliminari su vitiligine e psoriasi, e sono state le uniche malattie dove siamo riusciti 34:25a far approvare dal comitato etico-medico della UNIFESP (la nostra università) la ricerca. 34:32Noi volevamo che fosse attuato su altre malattie, ma purtroppo esistono fattori, che molte volte non capiamo, 34:42perché sono negativi rispetto alla volontà di fare un trattamento che potrebbe portare dei benefici, 34:51così come non capiamo come si possano negare le condizioni etiche affinché sia corretta una carenza in un paziente. 35:03Non riesco a capire, però la risposta è stata negativa per certe malattie. 35:07Questo non ci ha impedito di continuare a trattare i nostri pazienti in base ai loro interessi 35:14e abbiamo accumulato una grande esperienza di casi molto bene documentati. 35:20E quando avremmo la possibilità, solleciteremo un comitato etico che ci permetta di valutare in modo retrospettivo questi casi, 35:33se questo sarà possibile. Perché abbiamo delle regole per le pubblicazioni scientifiche. 35:42Allora, quando sottoporrò una pubblicazione a una rivista dove ci sono 2.500 pazienti trattati con elevate dosi di vitamina D, 35:57e vorremo pubblicare il decorso dei casi, l’editore della rivista ci chiederà dove si trova l’approvazione del comitato etico, 36:04perché altrimenti non potremo inviare questa nostra esperienza. 36:10Allora, prima dobbiamo sollecitare il comitato etico, 36:16affinché approvi una revisione delle cartelle cliniche di questi pazienti. 36:21Con la revisione delle cartelle cliniche possiamo inviare il materiale alla rivista medica. Speriamo che non ci siano problemi 36:31per quanto riguarda la revisione retrospettiva della storia clinica dei pazienti negli 11 anni di controlli. 36:39Però non sappiamo perché alcune volte certe persone prendono delle decisioni non adeguate 36:58per quanto riguarda la divulgazione delle conoscenze e per il beneficio dei pazienti. 37:11Si, esattamente, la percentuale di successo è simile alla sclerosi multipla. 37:18Ma è importante che si dica che quando abbiamo pubblicato questi lavori per la psoriasi e per la vitiligine, 37:24abbiamo usato una dose fissa per tutti i pazienti di 35.000 unità al giorno, 37:31associata a una dieta senza latticini, per evitare gli effetti tossici ai reni, e idratazione abbondante. 37:40In quell'occasione non abbiamo usato questo metodo di aggiustamento individuale della dose per ogni paziente. 37:48Abbiamo ottenuto questi risultati del 95% dei pazienti, quando abbiamo usato questo metodo 37:57di aggiustamento individuale della dose per ogni paziente, 38:00tenendo conto della risposta del laboratorio che ogni paziente ci mostra 38:06attraverso il confronto degli esami di laboratorio, fatti prima e dopo il trattamento, ossia dopo 2 mesi. 38:18Allora il risultato, in altre parole, è passato al 95% di successo, 38:26quando abbiamo iniziato a usare questo metodo di aggiustamento 38:32sulla risposta degli esami di laboratorio individuali, 38:34che ogni paziente ha in base a una dose prestabilita comune. 38:47Allora, alte dosi di vitamina D funzionano per le malattie autoimmunitarie in generale. 38:54Le malattie neurologiche autoimmunitarie dove abbiamo utilizzato la vitamina D, 38:59oltre alla sclerosi multipla, sono: la neurite ottica isolata, 39:09la sindrome di Guillain Barrè (GBS), la polineuropatia di origine autoimmunitaria, 39:26la miastenia grave. Queste sono le malattie neurologiche di origine autoimmunitaria che mi ricordo in questo momento. 39:42Il risultato di questo trattamento, quando utilizziamo il metodo di aggiustamento individuale delle dosi 39:50per ogni paziente, è stato lo stesso della sclerosi multipla: 95% di soppressione completa dell’attività autoimmunitaria. 39:59Ciò non significa che i danni irreversibili più vecchi provocati dal sistema immunologico, 40:06considerati come danni preesistenti, regrediscano. 40:12In generale, noi otteniamo come risultato una regressione completa o quasi completa, delle lesioni 40:20che si sono formate nel periodo di 1 anno prima dell'inizio del trattamento con elevate dosi di vitamina D. 40:36Esistono altre malattie, la cui comparsa è favorita o è dipendente 40:42dalla presenza di una deficienza di vitamina D. 40:45Per esempio, il ripetersi degli aborti nel primo trimestre di gestazione. 40:53Ad oggi, questa è considerata una malattia autoimmunitaria. 40:56Il sistema immunitario rifiuta l’impianto dell’embrione. 41:00Questo evento dipende dalla presenza di deficienza di vitamina D 41:06e di una resistenza parziale agli effetti biologici immunoregolatori della vitamina D. 41:11Anche la presenza di ipertensione, di pressione alta o altissima, alla fine della gravidanza, 41:19in situazioni così dette "eclampsia o pre-eclampsia", mettendo a rischio la vita della madre nella fase finale della gravidanza, 41:29per cui l’ostetrico deve anticipare il parto con il cesareo. 41:39Tutto questo può essere prevenuto con la somministrazione di dosaggi adeguati di vitamina D. 41:49Per dosaggi adeguati intendo dire 10.000 unità giornaliere. 41:54Inoltre, le donne in gravidanza, che non si espongono al sole in modo adeguato, 41:59favorendo così livelli molto bassi di vitamina D, corrono un alto rischio di far nascere 42:06figli che poi possono sviluppare un problema di autismo. 42:11L’autismo è altamente favorito dalla deficienza di vitamina D durante la gravidanza e nei primi anni di vita. 42:20La deficienza di vitamina D, verificandosi all’inizio della vita di un individuo durante la fine della gestazione 42:26o nei primi anni di vita, aumenta molto la possibilità che questo individuo, quando raggiungerà l’adolescenza 42:33sviluppi malattie psichiatriche come, per esempio, la schizofrenia. 42:38A prescindere dall'età, la insufficienza di vitamina D favorisce molto la comparsa della depressione. 42:48Processi depressivi sono favoriti o indotti a causa della presenza di deficienza di vitamina D, 42:56che è raramente presa in considerazione dai medici che oggi stanno trattando persone con depressione. 43:05È importante parlare del diabete. 43:10Sia quello di tipo 1, che è autoimmunitario, che quello di tipo 2, che è quello della maturità, 43:19entrambi sono altamente favoriti dalla carenza di vitamina D. 43:24La produzione di insulina è favorita dalla vitamina D. 43:29La deficienza di vitamina D favorisce lo sviluppo del diabete. 43:35Nel campo del diabete, gli effetti della deficienza di vitamina D sono oggetto di molte ricerche. 43:52Queste malattie sono le più importanti da menzionare per quanto riguarda la loro relazione con la vitamina D. 44:06Io non ho nessuna informazione a riguardo, ma non significa che non esista, 44:14che la vitamina D possa facilitare l’eliminazione di metalli pesanti dall'organismo, non ho questa informazione. 44:23Ho una forte convinzione che l'insorgenza di malattie autoimmuni dipenda principalmente da tre fattori: 44:38che si tratti di un individuo che ha ereditato dal padre o dalla madre questa predisposizione, 44:47che riguarda una resistenzia parziale agli effetti biologici della vitamina D. 44:53Dipende anche da un secondo fattore che è la deficienza di vitamina D, dovuta alla scarsa esposizione solare. 45:03E il terzo fattore è il fattore emozionale. 45:08Quest'ultimo sarebbe il fattore scatenante che porta all'attivazione delle malattie autoimmuni, 45:15compresa la sclerosi multipla, 45:18in persone che presentano gli altri due altri fattori che le predispongono a sviluppare questa malattia. 45:26Manca solo il fattore emozionale scatenante 45:29dato da un evento di vita ad alto stress emotivo. Per esempio: 45:35un adolescente o una adolescente che vive la separazione dei genitori; 45:40un individuo di 18, 19, 20 anni d´età che vive una rottura affettiva; 45:49una persona di 30-35 anni che vede la dissoluzione del suo matrimonio; 45:56una persona grande che assiste alla morte inaspettata del figlio. 46:04Sono traumi emozionali che, alla fine, portano all’attivazione delle ricadute delle malattie autoimuni, inclusa la sclerosi multipla. 46:14Data questa esperienza, di avere circa il 95% dei pazienti con il controllo totale della malattia 46:24usando alte dosi di vitamina D, 46:27non é che stiamo escludendo altri fattori che possano contribuire al processo, 46:35ma se questi fattori di fatto stanno contribuendo allo sviluppo delle malattie autoimmuni, 46:42il loro ruolo è molto minoritario, d´importanza fisio-patologica inferiore agli effetti della vitamina D 46:50o alla mancanza degli effetti biologici imunomodulatori della vitamina D nel nostro organismo. 47:04Molti ricercatori affermano che una persona con sclerosi multipla, 47:10avendo una deficienza neurologica che le impedisce di camminare liberamente, 47:19tende a rimanere in ambienti chiusi, dentro casa, 47:23per questo ha meno esposizione al sole e per questo ha una mancanza di vitamina D. 47:31Quindi affermano che la deficienza di vitamina D é una conseguenza della malattia e non la causa della malattia 47:38e questa sarebbe la questione. 47:41Bene, questo non spiega il perchè, e già esistono studi pubblicati nel 1986, 47:54quando si valuta in un paziente, nel corso di alcuni anni, la quantità di ricadute, 48:00prima e dopo essere stato trattato con vitamina D, 48:09queste ricadute diminuiscono drasticamente dopo il trattamento. Il numero di ricadute, dette “relapse”, sono diminuite drasticamente. 48:19Questo tipo di argomentazione sta escludendo il ruolo fondamentale della vitamina D, già molto ben documentato, come immunomodulatore. 48:31In parole povere, la vitamina D inibisce le reazioni in riferimento a tutte le malattie autoinmuni 48:38e alla reazione aberrante, non fisiologica, detta TH17. 48:42La vitamina D aumenta la quantità di linfociti immunoregolatori. 48:47Il livello di vitamina D, quanto piu elevato è, piu bassa sarà l’attività della malattia autoimmune; minore è livello della vitamina D, più è alta l'attività della malattia autoimmunitaria. 49:06Se si considerano tutti questi fattori insieme, si avrà solo un’unica spiegazione: 49:13la mancanza di vitamina D porta alla malattia autoimmune. 49:18Un altro fattore che può essere aggregato a questo insieme, che é solo spiegato per intendere la mancanza di vitamina D, 49:29come determinante o ausiliare dell’occorrenza della malattia autoimmune 49:33é in relazione alla differenza della linea dell’equatore, 49:36quanto più ci si allontana dalla linea dell’equatore, maggiormente si verifica la presenza di malattie autoimmuni. 49:43Se si analizza un Paese che è ben distante dalla linea dell’equatore, come la Norvegia, per esempio, 49:53si nota che nel nord della Norvegia il livello di sclerosi multipla, 50:00contrariamente alla regola della linea dell’equatore, si notano meno casi di malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, 50:16in relazione al sud della Norvegia, dove è localizzata la città di Oslo. 50:20Anche questo si spiega in relazione alla vitamina D, 50:25perchè nella Norvegia del nord la dieta è fondamentalmente composta dal cosumo di pesci di acqua fredda, 50:36che sono pesci ricchi in grassi, come il merluzzo o il salmone, i cui grassi contengono elevate quantità di vitamina D. 50:44Quindi possiamo invertire la regola dell’equatore quando c'è presenza di vitamina D. 50:58La stessa cosa si verifica in Svizzera, nelle Alpi svizzere, nelle città situate a circa 2.000 metri di altitudine, 51:13la quantità di vitamina D nel sangue della popolazione è maggiore che nel nord della Svizzera 51:24e il nord della Svizzera si avvina di più al livello del mare. Allora, perché succede questo? 51:33Possiamo spiegarlo con l’esposizione al sole. 51:36Nei Comuni localizzati in altezze elavate, in una posizione sopra le nuvole, si è soggetti a maggior esposizione solare. 51:45Le malattie autoimmuni non sono facilitate a causa delle temperature rigide, 51:51perché se fosse il contrario, nelle alpi svizzere si avrebbero più casi. 51:57Nelle Alpi svizzere ci sono meno casi, perché c’è più esposizione al sole e di conseguenza, più vitamina D. 52:08Nel nord della Svizzera c’è meno esposizione al sole 52:13e quindi quantità minori di vitamina D in circolazione nel sangue degli abitanti e di conseguenza più malattie autoimmuni. 52:25Tutte le epidemiologie delle malattie autoimmuni, sono rese comprensibili da un unico fattore: 52:33carenza di vitamina D. 52:38Tu puoi arrivare a considerare un unico fattore, 52:41un’unica caratteristica di distribuzione epidemiologica della vitamina D e dire: "No, ma esiste una spiegazion alternativa, 52:55le persone che sono affette da sclerosi multipla, quelle che hanno forme più gravi di sclerosi multipla, 53:04hanno una maggiore deficienza di vitamina D perché stanno più chiuse in casa." 53:07È una spiegazione alternativa, ma non spiega tutte le altre problematiche delle funzioni biologiche della vitamina D, 53:18di tutte le altre carateristiche epidemiologiche della vitamina D. Caratteristiche epidemiologiche delle malattie autoimmuni. 53:41Il paratormone (PTH) per noi è di estrema importanza. 53:49Perché? Perché quando si somministra la vitamina D, la vitamina D inibisce la produzione di paratormone. 53:57Allora, se io misuro il paratormone prima di iniziare a somministrare la vitamina D e dopo 2 mesi, 54:05riesco a utilizzare l’abbassamento del paratormone (quanto è sceso il PTH con la somministrazione di vitamina D) 54:14io riesco a utilizzare questo come parametro di risposta biologica all'effetto della vitamina D. 54:21Questo è esattamente il fattore che noi utilizziamo per adattare la dose di vitamina D individualmente. 54:30Se la vitamina D inibisce la produzione del PTH, 54:33io aumento il livello di vitamina D fino a quando il PTH raggiunge il valore inferiore del normale. 54:40Non sopprimo il PTH, io aumento solamente la vitamina D finché il PTH giunge vicino al limite inferiore 54:49dalla fascia normale di variazione del PTH. 54:54Dalla produzione di questo effetto biologico, io deduco che: se la vitamina D ha ottenuto il massimo effetto nell’inibizione del PTH, 55:05deve anche aver raggiunto il massimo effetto immunoregolatore. 55:11E, attraverso questa premessa, noi adattiamo la dose di vitamina D a seconda dell’abbassarsi del PTH. 55:21Io non posso sopprimere il PTH, tanto da renderlo non individuabile, perché se lo sopprimo, 55:31metto l’individuo a rischio. 55:35Sta prendendo una dose così alta di vitamina D, che potrebbe sottrare una grande quatità di calcio dalle ossa. 55:43Aumentando questa quantità eccessiva di calcio, prelevato dalle ossa, e alzando la concentrazione sanguina, si può compromettere la funzione renale. 55:53Quindi, il paratormone per noi è una misura di sicurezza, un livello di sicurezza. 56:03Se io non sopprimo il paratormone, io sono sicuro che non sto dando dosi tossiche di vitamina D. 56:13Io posso bilanciare in relazione alla resistenza biologica agli effetti della vitamina D che quell’individuo ha per motivi genetici ereditari. 56:28Dico questo in altre parole. 56:33Un individuo può avere bisogno di una dose di vitamina D, per esempio, di 30.000 UI, 56:42per fare in modo che il suo paratormone raggiunga il valore inferiore del normale. 56:46Un altro individuo può avere bisogno di 100.000 UI per fare in modo che il suo PTH raggiunga questa fascia inferiore del normale. 56:55Quindi, misurare quanto si abbassa il PTH, per noi è un modo di aggiustare la dose di vitamina D, 57:03per la necessità individuale di quel paziente. 57:10Il livello del PTH è il test di laboratorio più facilmente disponibile, 57:18che ci può dare un'idea della resistenza della persona agli effetti della vitamina D. 57:28Esistono altre possibilità, altri elementi che noi possiamo misurare. 57:34Ma il paratormone è fatto da tutti i laboratori, non è una cosa eccezionale. 57:39Molti medici chiedono il dosaggio del paratormone. 57:43Allora, non è un test eccezionale, è un test facilmente disponibile in qualsiasi luogo del mondo. 57:59In qualche modo, ho già risposto a questa domanda. 58:06Una persona che ha un livello di paratormone vicino al limite superiore del normale, 58:13questa persona probabilmente ha un livello di deficienza di vitamina D molto importante. 58:19E sta prelevando calcio dalle ossa per mantenere la concentrazione del calcio del sangue, 58:26dato che non ha abbastanza vitamina D per assorbire il calcio dall'intestino, 58:32dagli alimenti che transitano nell'intestino, che digerisce nell'intestino, per la mancanza di vitamina D. 58:38Allora, la persona che ha il paratormone vicino al limite superiore del normale 58:44oppure oltre il limite superiore del normale, questa persona ha una deficienza di vitamina D molto grave. 58:51E questa è una cosa che varia tanto per una persona con una malattia autoimmune, 58:57quanto per una persona sana. 59:00Per esempio, se una persona oggi non ha nessuna malattia autoimmune, 59:05questo non significa che non potrà avere una malattia autoimmune in qualsiasi momento del suo futuro. 59:10Allora, in termini di prevenzione, 59:13è molto importante che la persona mantenga il suo livello di PTH almeno nel punto medio, 59:25tra il valore inferiore e superiore del normale, attraverso la somministrazione di una dose realistica di vitamina D. 59:33Allora, la stessa persona sana, prendendo vitamina D, 10.000 UI, 59:39probabilmente (non sicuramente, ma probabilmente) questa dose sarà sufficiente per mantenere 59:45il suo paratormone dentro la fascia normale di variazione. 59:49Né vicino al limite superiore né oltre il limite superiore. 59:59Si, questa è una cosa importante... 60:03I laboratori hanno diverse fasce di variazione (range) per valutare la normalità del paratormone. 60:08Allora, un laboratorio può dire che per il test che fa, la modalità con la quale misura il paratormone, 60:17il livello normale varia, per esempio, tra 4 e 58 pg/ml. 60:27Un altro laboratorio può dire che per loro il normale range va da 12 a 65 pg/ml. 60:41Allora, questa domanda sul livello sotto 20 60:46è per le persone che usano un laboratorio che dice che la fascia normale di valutazione è da 12 a 65. 60:51E quindi deve stare tra 20 e 12. 60:56Ma una persona che utilizza un secondo laboratorio che dice che il valore normale è da 4 a 58, 61:08allora io devo rimanere tra 10 e 4. 61:11La stessa cosa che ho spiegato prima. 61:13Io devo essere vicino al limite inferiore del normale, ma non sotto al limite inferiore del normale. 61:19Io doso la vitamina D per ottenere questo effetto. 61:23Allora, non è necessario essere sotto 20. 61:25Sotto 20, o sotto 10, o tra 12 e 20 o tra 10 e 4, dipende da qual’è il range di normalità 61:35che usa il laboratorio come riferimento. 61:38Per cui, dipende dal laboratorio. 61:49Non abbiamo ancora valutato se una somministrazione settimanale possa essere migliore o peggiore 61:59di una somministrazione giornaliera, o se una somministrazione mensile possa essere migliore o peggiore 62:08di una somministrazione settimanale. 62:10Non abbiamo fatto nessuno studio a riguardo. 62:14Siamo partiti solo dal presupposto che la buona norma sia che una persona si esponga al sole ogni giorno. 62:23Allora, se questa è la normalità, cerchiamo di aggiustare la dose in accordo con le somministrazioni giornaliere, 62:31e questo é giustificato dal fatto che si evitano le grandi variazioni 62:38provocate da somministrazioni molto distanzati l'una dall'altra. 62:42Allora, quando noi somministriamo quotidianamente, 62:46la variazione della concentrazione sanguingna si mantiene piú regolare, meno oscillante, 62:55e l'ampiezza di variazione sará minore. 63:07Chi prende 10.000 unitá al giorno sta prendendo una dose fisiologica, 63:12la stessa dose che produrrebbe la sua pelle se venisse esposta al sole per venti minuti, senza filtro solare, 63:21vestita con una maglietta a maniche corte e calzoncini corti, 63:24in altre parole lasciando braccia e gambe esposti al sole, essendo una persona di pelle chiara e giovane. 63:29Allora, questo non può provocare nessun problema a nessuno perché è la quantità che produciamo normalmente. 63:37Quindi, non c´è la necessitá di fare una dieta o qualsiasi idratazione speciale, 63:41oltre a quella che ogni individuo dovrebbe fare normalmente per mantenersi in salute. 63:47Non c'è necessità di prendere nessuna precauzione quando si assumono 10.000 UI di vitamina D. 63:53Mia figlia prende 10.000 unità di vitamina D al giorno da più di sei anni. 63:59Non c´è nessun problema nel prendere 10.000 unità di vitamina D al giorno, 64:04non c´è necessità di prendere nessuna misura di precauzione. 64:07Questa, con certezza, non è una dose tossica, 64:11questa dose è venduta senza prescrizione medica negli Stati Uniti senza alcun problema. 64:25Allora, in realtà non conosciamo nessun effetto della Vitamina D sulla flora intestinale normale. Se esiste una pubblicazione a questo riguardo, non è di mia conoscenza. 64:48Siccome la Vitamina D aumenta la potenza di reazione contro gli agenti patologici, 64:59possiamo anche aspettarci che la Vitamina D riduca la presenza di batteri nocivi nell´intestino. Questo speriamo. 65:17Non ho nessuna informazione che dica che la vitamina D possa alterare in forma nociva l´apparato digerente. 65:26È possibile che la mancanza, la deficienza di vitamina D possa pregiudicare il lavoro dell´apparato digerente, 65:38dato che tutte le nostre cellule, incluse quelle dell'apparato digerente, rispondono biologicamente agli effetti della vitamina D. 65:51Altera le sue funzzioni in relazione agli effetti della vitamina D. 65:58L'attività propria dell´apparato digerente può essere favorita con la correzione della deficienza di vitamina D. 66:05Ma, effetti nocivi provocati da alte dosi di vitamina D (a meno che non siano tossiche, cioè accompagnate da un corrispondente aumento di calcio nel sangue), 66:19effetti nocivi all´apparato digerente non ci possono essere, con uso di alte dosi di vitamina D, calibrate in accordo con gli esami di laboratorio. 66:32Per quanto riguarda i recettori della vitamina D, 66:36esistono varie malattie che sono legate alle mutazioni genetiche del recettore della vitamina D, 66:47rendendo queste persone resistenti alla vitamina D. 66:54La comparsa di questa resistenza può essere dovuta al fatto che l'individuo in questione abbia un'alterazione 67:06dell´enzima che si occupa dell'attivazione della vitamina D, che sono due idrossilasi. 67:16L'individuo può avere un´alterazione della prima idrossilasi, della seconda idrossilasi, 67:24può avere un'alterazione del ricettore della vitamina D che è presente nelle cellule, obiettivo dell´azione della vitamina D. 67:33L'idividuo può anche avere un'alterazione genetica ereditaria della proteina che cattura la vitamina D e la carica con sé nella circolazione sanguigna. 67:48Quindi, ci sono varie alterazioni genetiche che possono spiegare la resistenza dell´individuo all´assimilazione della vitamina D. 68:05Un individuo poi può avere bisogno di molta più vitamina D per il fatto d´avere un peso eccessivo per la sua altezza. 68:16Le persone più anziane hanno poi una minore quantità di recettori della vitamina D in ogni singola cellula: 68:27diminuisce la concentrazione di recettori della vitamina D in ogni singola cellula con l´aumento dell´età. 68:33Ci sono quindi vari punti che spiegano perché in determinati casi un individuo vede aumentata la sua resistenza parziale agli effetti della vitamina D. 68:45Un individuo può essere affetto da due o tre di questi punti che contribuiscono alla sua resistenza agli effetti della vitamina D. 68:55Per questo, noi utilizziamo l´effetto finale di questa catena, che è la riduzione dei livelli del paratormone. 69:06E' un modo per evitare di dover verificare qual è effettivamente la ragione di questa resistenza. 69:20Non importa se la ragione è questa, è quella, o se ci sono più ragioni concomitanti per questa resistenza alla vitamina D. 69:28Misurando l´effetto biologico, che è la riduzione dei livelli del paratormone, 69:32noi vediamo l´effetto finale di tutti questi possibili punti di resistenza alla vitamina D, 69:39ed è un modo di ottimizzare il nostro lavoro, per poi raggiungere il migliore effetto biologico della vitamina D per quell´individuo, a prescindere dal motivo per il quale ha una resistenza. 70:00Noi semplifichiamo tutto misurando un solo effetto biologico, che sarebbe la riduzione dei livelli del paratormone. 70:14Si, perché quando si produce la vitamina D nella pelle o si ingerisce vitamina D, 70:23si sta ingerendo la forma inattiva della vitamina D, che è chiamata colicalciferolo. 70:29Questo colicalciferolo subisce l’azione di due enzimi, in modo consecutivo, per essere trasformato nella forma finale, 70:39che è appunto la forma attiva. 70:41Quindi, il colicalciferolo subisce l’azione di un enzima chiamato 25-idrossilasi, che aggiunge un gruppo chimico 70:50chiamato idrossile in posizione 25 della molecola del colicalciferolo, 70:56trasformando questo colicalciferolo in calcidiolo-25-idrossi-vitamina D, 71:03che è quello misurato nel sangue per rilevare se l’individuo ha deficienza o no. 71:09A sua volta questa sostanza, 25-idrossi-vitamina D o calcidiolo, subisce l’azione di una seconda idrossilasi, che aggiunge 71:21un altro gruppo chimico in posizione 1. Per cui, questo enzima, che è chiamato 1-alfa-idrossilasi, può essere geneticamente alterato. 71:32Infine si produce, attraverso la seconda idrossilasi, la forma attiva della vitamina D, chiamata 1,25-diidrossi D3 71:44o calcitriolo, che andrà poi a produrre l’effetto biologico finale sul sistema immunitario e su tutte le cellule del nostro organismo. 71:55Molto bene, queste idrossilasi dipendono dalla vitamina B2, 72:01non direttamente, ma indirettamente, 72:08perché nel passaggio di idrossilazione della vitamina D, gli enzimi si ossidano, 72:19e affinchè si possa raccogliere una nuova molecola, idrossilare un’altra molecola, quindi, 72:25deve essere ridotta, chimicamente chiamato processo di riduzione. E questo processo di riduzione richiede la presenza di vitamina B2. 72:36Circa il 10-15% della popolazione in generale, mondiale in generale, 72:44ha molta difficoltà ad assorbire la vitamina B2. Questa è un’altra alterazione genetica che riguarda il10-15% della popolazione. 72:55In alcune regioni d’Italia che hanno avuto la malaria endemica nel corso dei secoli, dal 300 a.C., 73:07questa percentuale può essere più alta, può arrivare al 50% degli individui interessati 73:17e queste regioni in genere corrispondono alla penisola del Po, che è la regione di Venezia e a un’altra regione nel lato ovest dell’Italia... 73:33Un'altra regione che ha avuto casi di malaria endemica nel corso di vari secoli, dal 300 a.C., 73:40è la Sardegna, dove ci sono stati casi di malaria endemica nel corso dei secoli. 73:44E, in apparenza, le persone che avevano difficoltà nell’assorbire la vitamina B2 dagli alimenti erano resitenti alla malaria, 73:56quindi, i bambini che avevano questa questo problema genetico non morivano di malaria nell’infanzia, 74:03potevano passare all’età adulta e trasmettevano i loro geni alle generazioni future, 74:09A differenza dei bambini che non avevano questa alterazione genetica ed erano suscettibili alla malaria. 74:17Allora, la maggior parte dei bambini, che non avevano questa alterazione genetica morivano di malaria nell‘infanzia 74:25e non potevano passare i loro geni alle generazioni future, arrivare all’età adulta e passare i loro geni alla generazione futura. 74:32Quindi, nel corso dei secoli, c’è stata una selezione naturale e in queste regioni d’Italia troviamo molte più persone 74:40con difficoltà ad assorbire la vitamina B2, la riboflavina, in confronto al resto della popolazione mondiale, 74:48dove si ha circa il 10-15% di individui con questa difficoltà ad assorbire la riboflavina. 74:59In queste regioni d’Italia, individui discendenti da italiani, che abitano anche in Brasile e sono discendenti da italiani 75:06che vengono da quelle regioni d’Italia, hanno una maggiore probabilità di essere portatori di questa difficoltà di assorbire la riboflavina. 75:14Questo può contribuire alla resistenza alla vitamina D, 75:17perché a volte le idrossilasi, in mancanza di un livello di vitamina B2 adeguato, funzioneranno male 75:25e sarà un altro fattore che contribuirà alla resistenza alla vitamina D. 75:32Allora, per questo motivo, in modo che non si debba dosare la vitamina B2 in tutti gli individui, 75:37visto che non è un test facilmente disponibile nei laboratori e il sistema sanitario non copre questi esami, 75:49per non dosare la vitamina B2, noi somministriamo la vitamina B2, che è assolutamente innocua, 75:56a tutti gli individui, in una dose maggiore di quella che normalmente si dà, con l’obbiettivo di coprire quella carenza... 76:07Abbiamo misurato il fosforo perché la vitamina D mobilizza sia il calcio che il fosforo dal tessuto osseo. 76:15E dato che noi stiamo usando dosi inedite di vitamina D, questo è stato anche un suggerimento 76:23del professor Michael Holick, per cui dobbiamo dovumentare tutto ciò che sta succedendo. 76:31Una delle nostre preoccupazione è che non venga alterato il fosforo; 76:40che i livelli di fosforo non vengano alterati. 76:44Infatti, il dosaggio che usiamo, con queste precauzioni, non alterano i livelli di fosforo. 76:50È soltanto una precauzione 76:53per avere la certezza che i pazienti stiano bene dal punto di vista laboratoriale. 76:59Tutti i parametri laboratoriali che possono essere alterati per l´uso di alte dosi di vitamina D vengono misurati 77:07e questo è solo uno di loro. 77:10Questa è la ragione per cui misuriamo i livelli di fosforo. 77:22I pazienti affetti da insufficienza renale, per noi è un gran problema 77:27dare loro dosi elevate di vitamina D. 77:30Perché se io do una dose di vitamina D che provoca un assorbimento eccessivo di calcio, sia delle ossa che dell´intestino, 77:40io devo avere la certezza che i reni lo espelleranno; 77:44tuttavia, se una persona ha l`insufficienza renale, io perdo questa certezza. 77:49Quindi, se una persona ha una insufficienza renale, questo causa molto più lavoro, 77:57dobbiamo aver molta più cura rispetto a una persona che ha delle funzioni renali normali. 78:04Qusta è l`unica cosa che posso dire sull`insufficienza renale. 78:08Ci sono delle malattie come il lupus eritematoso sistemico, nel quale il sistema immunologico aggredisce i reni. 78:16Cerchiamo di “arrestare" il lupus prima che provochi la lesione renale. 78:23Se la persona ha già delle lesioni renali dobbiamo avere molta più cura. 78:28Iniziamo con un dosaggio basso di vitamina D per la sicurezza che nulla succederà alla persona. 78:35C´è bisogno che i reni espellano l'eccesso di calcio che si forma nella circolazione 78:43e se la persona ha una insufficienza renale questo diventa un problema. 78:58La deficienza di G6PD è una delle malattie che sono aumentate in Italia come conseguenza della malaria endemica. 79:11Le persone con deficienza di G6PD sono resistenti alla malaria. 79:19È lo stesso tipo di selezione naturale che è successo con la deficienza della riboflavina. 79:28Però non ho nessun dato che mi indichi che la vitamina D e la deficienza di G6PD sono cose incompatibili, 79:38nel senso, che non possa dare vitamina D alle persone che hanno carenza di glucosio-6-fosfato-deidrogenasi, 79:46che è chiamata G6PD. 79:49Non vedo nessuna incompatibilità. 80:03Non ho questa informazione, che la vitamina D possa aiutare persone con la distonia. 80:10Per ora non ce l'ho, però posso fare una ricerca, 80:16perché la vitamina D è una sostanza che ha tante funzioni, 80:26tutte le cellule rispondono alla vitamina D; 80:31il fatto che io non abbia informazioni a riguardo, o il fatto che non sia stato pubblicato nessuno studio sulla relazione tra la vitamina D e la distonia, 80:40queste cose non stanno a indicare che la vitamina D non possa portare dei benefici alle persone con la distonia. 80:45Ma non ho proprio l`informazione disponibile in questo momento. 80:59No, non abbiamo nessun paziente con l'adrenoleucodistrofia, che è una malattia metabolica. 81:05Non c´è una relazione diretta con la vitamina D. 81:09Molte persone che hanno delle malattie degenerative del sistema nervoso, potenzialmente possono essere favorite 81:17da un dosaggio ragionevole della vitamina D. 81:21Sicuramente, queste persone non possono rimanere con deficienza di vitamina D, perché si sovvraporrebbero due fattori: 81:30il problema genetico, ereditario, metabolico, proprio di quella malattia e, in più, la deficienza della vitamina D, 81:37che può accelerare la progressione della malattia. 81:40Allora, suggeriamo alle persone che hanno delle malattie neurologiche o metaboliche che non hanno una relazione diretta con la vitamina D, 81:51suggeriamo che debbano, più delle altre persone, di mantenere i livelli normali di vitamina D. 82:00Sconsigliamo dei dosaggi alti di vitamina D, ma soltanto dosaggi normali di 10.000 UI al giorno. 82:10Queste persone devono preoccuparsi, piu delle altre persone, di non essere carenti di vitamina D. 82:25Per un paziente che prende questi anticoagulanti con la vitamina D? 82:31Di base non esiste nessuna incompatibilità con la vitamina D, di fare il trattamento con la vitamina D, 82:39o l’alto dosaggio di vitamina D, sempre osservando le precauzioni: dieta e idratazione. 82:48Non abbiamo informazioni che possa provocare alcun problema con l`uso di anticoagulanti. 82:56Un avviso importante è per le persone affette da ipertiroidismo, ossia livelli elevati degli ormoni della tiroide, 83:09e che non prendono medicinali o non seguono trattamento che mantenga i livelli normali degli ormoni della tiroide, 83:22queste persone possono essere molto sensibili agli effetti tossici della vitamina D. 83:28L'ormone della tiroide potenzia l´effetto della vitamina D nel mobilitare il calcio dalle ossa. 83:37Queste persone sono più sensibili alla vitamina D, quelle che hanno ipertiroidismo non trattato, non controllato. 83:46Questo è un avviso, abbiamo avuto già due casi di persone che hanno sviluppato l'ipertiroidismo, 83:55che sono diventate più sensibili alla vitamina D di quello che abitualmente si verifica; 84:03il livello di sensibilità di queste persone è più alto di quelle che hanno la normale funzione tiroidea. 84:17Si, diciamo ai pazienti che devono prendere antibiotici o antinfiammatori, farmaci che sono tossici per i reni, 84:29che devono aumentare l´idratazione. Non basta bere 2,5 litri di liquidi, 84:35ma un litro in più: 3,5 litri di liquidi al giorno, 84:39Perché quando il farmaco passa per i reni, in questo modo viene diluito e diminuisce l'effetto nefrotossico, cioè tossico per i reni. 84:59La persona che assume 10.000 unità di vitamina D prende la stessa dose di vitamina D 85:04che un giovane produrrebbe nella pelle se vestito con maglietta a maniche corte e pantaloncini corti, 85:12lasciando braccia e gambe esposte al sole, una persona giovane e di pelle chiara, senza uso di filtro solare, 85:22produrrebbe 10.000 UI di vitamina D, che non può essere considerata una dose tossica di vitamina D. 85:32E non c´é nessun bisogno di fare controlli di laboratorio o di essere sotto controllo medico, 85:38per il semplice fatto che un adulto sta prendendo 10.000 unitá di vitamina D. 85:43Questo, peró, non é valido quando si tratta di bambini; 85:45ai bambini sottopeso, questa dose può risultare eccessiva. 85:59Si, l'importante è che il simposio abbia una logica e sia produttivo; 86:04che permetta di entrare in contatto con professionisti disposti a lavorare con questo protocollo, 86:16usando la vitamina D a favore dei pazienti, in questo caso abbiamo tutto l'interesse. 86:24Poco produttivo sarebbe andare in Italia solo a fare ció che stiamo facendo adesso qui, 86:35cioè solo per orientare il pubblico, perché ripeteremmo solo le stesse cose. 86:40Il personale medico che fosse interessato, altri professionisti che siano interessati nei risultati di questo trattamento, 86:50possono fare domande tecniche che non siano state fatte qui oggi. 87:04Allora, in questa situazione sarebbe molto produtivo un viaggio in Italia, 87:11per la quantità di persone che possono avere un beneficio con questo trattamento, 87:16per i giovani che potrebbero diventare ciechi o paraplegici a causa dalla sclerosi multipla, 87:23o che potrebbero soffrire per tutta la vita gli effetti di una malattia come l'infiammazione del colon, e molte altre giá menzionate. 87:34La presenza di un professionista in Italia che mettesse in pratica questo trattamento, 87:42darebbe un beneficio alle persone che vivono in Italia incommensurabile. 87:52Non si ha idea dei benefici che si potrebbero avere. 87:56E lui avrebbe la stessa soddisfazione, lo stesso livello di gratitudine, immenso, che noi stiamo ricevendo, 88:03tenendo le persone al di sopra delle ricadute ("alta") della sclerosi multipla e delle malattie autoimmuni. 88:08Perdiamo un paziente quando raggiunge il risultato atteso ("alta"), 88:14ma riceviamo come ricompensa un amico per tutta la vita e questa è una cosa che non ha prezzo.